Protesi dentale fissa con l’impianto pterigoideo

esami protesi dentale fissa

Atrofia ossea e protesi dentale fissa

Inserimento della protesi dentale fissa su innesto osseo

L’inserimento nel mascellare superiore di una protesi dentale fissa è particolarmente complesso nelle casistiche di atrofia ossea.

In pratica, quando il paziente presenta una perdita dei denti dell’arcata superiore, spesso questa è associata ad una successiva riduzione del tessuto osseo residuo ed in questo caso aumentano considerevolmente le difficoltà nel formulare un corretto piano di trattamento.

Frequentemente l’osso mascellare che rimane non è sufficiente per l’inserimento di una protesi dentale fissa tradizionale, quindi spesso si deve ipotizzare una terapia rigenerativa che aumenti lo spessore e la dimensione verticale dell’osso. Tale terapia, chiamata rialzo di seno mascellare, presenta alcuni inconvenienti

 

  1. una difficoltà di previsione della quantità e qualità di osso neoformato
  2. non consente il carico protesico immediato
  3. necessita di un lungo tempo biologico di attesa per la maturazione dell’osso innestato, gravato qualche volta dal posizionamento degli impianti in un secondo tempo chirurgico, a rigenerativa conclusa.

Invasività degli interventi chirurgici e tempi di recupero dopo l’inserimento della protesi dentale fissa

Mai come oggi è il paziente stesso a richiedere un trattamento chirurgico poco invasivo che garantisca una riabilitazione in tempi ridotti e con una alta possibilità di successo anche a lungo termine dopo l’inserimento della protesi dentale fissa.

È quindi importante considerare quello che possiamo definire come costo biologico di un intervento, cioè il prezzo in termini di invasività chirurgica e di morbilità di una terapia quando viene proposta.

Ecco perché è stata cercata una valida alternativa all’innesto osseo dentale: le statistiche relative alle percentuali di successo ed i tempi di recupero non di rado davano ai pazienti ragioni valide per non intraprendere questa strada.

Protesi dentale fissa senza innesto

L’impianto pterigoideoprotesi dentale fissa

Dal 1996 abbiamo ipotizzato un piano di trattamento alternativo al rialzo di seno: l’impianto pterigoideo. Siamo stati i primi a pubblicare a livello nazionale un articolo su questo argomento.

E’ una tecnica chirurgica implantare innovativa che prevede l’inserimento di un impianto protesico fisso della lunghezza media dai 15 ai 18 mm, con una inclinazione di 45° sul piano verticale che partendo dalla porzione posteriore del mascellare superiore entra in contatto e interseca la fossa pterigoidea dell’osso sfenoide.

La porzione posteriore del mascellare non entra in contatto con il seno mascellare ed è costituita da un osso che non si riassorbe dopo la perdita dei denti.

La fossa pterigoidea, fa parte di una struttura anatomica formata da osso molto denso e compatto, che consente all’impianto pterigoideo una stabilità eccezionale, garantendo la possibilità di eseguire un carico protesico immediato.

Non ci sono strutture vascolari e nervose che si possono danneggiare durante l’intervento che viene condotto in anestesia locale e dura dai 15 ai 20 minuti. Poco o nullo è il dolore e il gonfiore post operatorio.

Vantaggi e diffusione dell’impianto pterigoideo

La metodica è molto commerciale e ha dei costi molto contenuti rispetto all’enorme beneficio clinico: con 2 impianti pterigoidei, uno per lato e 2 o 4 impianti nella zona mascellare frontale, possiamo garantire al paziente una dentatura fissa di 14 elementi di protesi dentale fissa.

Dal 1996 abbiamo trattato più di millecinquecento casi clinici con una percentuale di successo dopo il carico protesico fisso nell’ordine del’99%!

Attualmente in collaborazione con la Biotec BTK di Vicenza, nota casa implantare italiana, abbiamo messo a punto una protesi dentale fissa dedicata, un kit chirurgico e protesico al fine di agevolare il dentista che voglia approcciarsi a questa tecnica.

Presso Sofia (Bulgaria) proponiamo corsi di anatomia chirurgica su cadavere per fare formazione agli odontoiatri. Ogni anno decine di colleghi si avvicinano a questa metodica stupendosi di come sia particolarmente semplice e di come possa garantire un risultato eccezionale anche a lungo termine.

E’ con orgoglio che possiamo dire di aver creato un protocollo implantare totalmente made in Italy, che oggi più di allora sta riscuotendo numerosi consensi sia tra i pazienti trattati sia tra i numerosi colleghi che aderiscono ai nostri corsi di formazione.

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