Innesto osseo dentale? No, grazie.

Innesto osseo dentale

innesto osseo dentaleInnesto osseo dentale, cosa comporta

L’innesto osseo dentale è invasivo

Rigenerare l’osso mascellare comporta interventi anche assai invasivi; in passato persino prelevando osso dall’anca.

Tempi lunghi per la crescita dell’innesto osseo dentale

Non solo i tempi di un impianto dentale realizzato con la procedura di innesto osseo dentale sono molto lunghi, ma non è nemmeno possibile garantire un’adeguata percentuale di successo dell’intero iter.

Infatti, è impossibile sapere la quantità finale di osso dentale che avrà il paziente, soprattutto considerato che complessivamente è necessario quasi un anno per poter valutare il successo dell’operazione.

Incertezza del risultato finale: impianto dentale non certo

Le percentuali di riuscita dell’innesto osseo dentale si attestano tra il 60-82% e sono indispensabili almeno due interventi chirurgici piuttosto impegnativi, con tempi di recupero non indifferenti.

Innesto osseo dentale superato da impianti dentali con più garanzie

L’impianto pterigoideo

L’impianto pterigoideo è stato progettato in collaborazione con gli ingegneri bio-medici dell’azienda vicentina Btk di Povolaro di Dueville.

Si tratta di un impianto dentale lungo 15/18 millimetri e costituisce un valido strumento per la tecnica implantologica endo-ossea, che partendo dal cavo orale interessa l’osso sfenoidale

Quando ricorrere l’impianto pterigoideo

L’impianto pterigoideo si inserisce nel caso di perdita dei molari superiori e contemporanea scarsità d’osso ed ha il beneficio di evitare l’intervento di rialzo del seno superiore (ovvero l’ispessimento di una parte dell’osso della mascella tramite intervento chirurgico ed inserimento di materiale osseo bio compatibile).

I vantaggi di questa implantologia dentale

Gli aspetti positivi di questa tipologia di impianto dentale sono notevoli, specie pensando ai disagi e ai tempi di recupero del paziente, che con questa metodologia sono notevolmente inferiori a quelli della rigenerazione ossea richiesti dall’innesto osseo dentale.

Infatti, con l’impianto pterigoideo in pochi giorni il paziente può adottare una protesi provvisoria e nel giro di tre mesi circa una protesi definitiva fissa, stabile e duratura.

Inoltre, la percentuale di successo, ovvero di stabile inserimento dell’impianto dentale e tenuta del carico protesico a distanza di anni dall’intervento è del 97% sulla base di oltre millecinquecento casi trattati.

Il tramonto definitivo dell’innesto osseo dentale con l’implantologia iuxta-ossea

innesto osseo dentale alternativa implantologia iuxtaossea

L’impianto dentale risolutivo e meno invasivo

Seguendo la stessa logica di evitare interventi invasivi di rigenerazione ossea e per dare a chi ne necessita – per scarsità ossea verticale e trasversale – e in tempi brevi un prodotto funzionale e di lunga durata è stata messa a punto una nuova tecnica implantologica volta a risolvere i casi di mancanza ossea più complessi.

Che cosa rende speciale EAGLEGRID

L’implantologia iuxtaossea di cui si parla ampiamente nel sito è nata con l’obiettivo di offrire una soluzione anche a chi aveva perso le speranze.

E’ una griglia che si ancora all’osso in maniera orizzontale, bloccata mediante viti di sintesi in titanio alle basi ossee mascellari o mandibolari.

Nella fase di pre-produzione, le immagini Tac del paziente vengono inviate ad un centro di elaborazione che provvede alla progettazione in cad cam (virtuale su computer) della EAGLEGRID, che viene poi prodotta in modo personalizzato.

Impianto dentale anche con poco osso sicuro grazie al titanio

Un’idea sperimentata già vent’anni fa, ma che allora andò incontro ad una serie di insuccessi a causa del materiale non idoneo utilizzato.

Oggi con l’uso del titanio sinterizzato con laser ad alta intensità e grazie allo sviluppo di nuove metodologie radiografiche, che permettono la massima precisione, è possibile dare a chiunque la possibilità di avere denti fissi con carico immediato.

Tornare a masticare e a sorridere con 

Con EAGLEGRID anche chi porta la dentiera e non aveva la possibilità di inserire impianti ora può tornare a sorridere senza il timore che la protesi gli fuoriesca dalla bocca e può utilizzare i denti nuovi per addentare i cibi, come se fossero i suoi.

Degli oltre centocinquata casi trattati finora i alcuni pazienti anziani sono tornati a masticare e gustare cibi che da tempo avevano smesso di mangiare.

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